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COME I FILTRI ANTI-SPAM BLOCCANO LE
E-MAIL
Per prima cosa ribadiamo che lo SPAM danneggia internet, le aziende, le persone e i siti che agiscono
nel rispetto dei propri utenti, da qui il motivo di questa mini-guida: tutelare chi (con estrema
facilità) rischia di finire indebitamente nelle grinfie di
filtri anti-SPAM (tutt'oggi ancora poco accurati).
Premesso questo, passiamo all'analisi dei "discriminanti" che
separano ciò che appare come SPAM da ciò che, al
contrario, così non appare. Ogni filtro anti-SPAM opera
in modo differente dagli altri ma i sistemi di
valutazioni sono fondamentalmente tre:
- Analisi della e-mail - Ogni elemento
costituisce un'informazione utile che sancisce la
probabilità che le nostre comunicazioni siano o meno
moleste; tra i parametri più comunemente analizzati
troviamo: gli header, l'oggetto, il corpo del messaggio,
l'IP di provenienza, il dominio di riferimento, la
frequenza di invio, il numero di invii nel tempo, la
presenza o meno sulle blacklist, il destinatario (ecc.).
- Analisi umana - Dal professionista all'utente
comune chiunque può segnalare un dato indirizzo o un
dato messaggio come SPAM. Nel primo caso, quello
dell'esperto, è difficile che cadere in errori di
valutazione, mentre nel secondo, quello dell'utente
casual, errori, malizia e giudizi superficiali sono
sempre in agguato. Non capita di rado che una newsletter
regolare (con istruzioni per la deiscrizione, ecc.)
venga bollata come SPAM per una semplice comodità del
destinatario che, non avendo interesse ad informarsi su
come essere rimosso, ignora contratti e accordi e blocca
la comunicazione.
- Liste altrui - Si tratta delle famose
whitelist (indirizzi e server attendibili), blacklist
(indirizzi e server non attendibili) e greylist/liste
temporanee (indirizzi e server non attendibili fino a
conferma). Se da un lato è facile finire in una
blacklist, dall'altro è assai complesso entrare in una
whitelist: occorre aderire rigorosamente alle norme
imposte dal fornitore di turno e mantenere un profilo
cristallino. Non tutti i filtri anti-SPAM impiegano le
liste.
COME EVITARE DI FAR FINIRE UNA E-MAIL TRA LA POSTA INDESIDERATA
Senza scendere in dettagli esageratamente tecnici
ecco alcuni consigli su come raggiungere onestamente i
propri destinatari e approdare alla loro
casella di posta in arrivo:
- Testo o HTML? - Se non è strettamente
necessario (ad esempio dal punto di vista del marketing)
è sempre meglio inviare e-mail testuali (in genere
vengono viste meglio dai filtri anti-SPAM). Se optiamo
per l'HTML, teniamo presente che alcuni client web
sottopongono a replace (sostituzioni) il codice inviato: è
perciò importante che il markup sia valido e conforme alle norme del W3C (con
tanto di title e doctype).
- I link - Nei messaggi HTML i testi dei
collegamenti ipertestuali esposti come url devono
corrispondere all'indirizzo effettivo di destinazione
(es. se il link nell'attributo "href" porta a
"http://www.sito.com/sez1/" non dobbiamo scrivere "http://www.sito.com/" bensì
"http://www.sito.com/sez1/"). Controlliamo inoltre che
tutti i collegamenti siano funzionanti, che non siano
numerici (es. "http://123.45.67.89") e che non
superino la decina.
- Gli attributi dei link - Nei messaggi HTML
tutti gli attributi dei link vanno messi dopo aver
esplicitato gli "href". L'attributo "target" deve
essere impostato su "_blank". L'attributo "title"
deve essere sempre esplicitato.
- A chi scrivere - Non inviamo le nostre e-mail
ad indirizzi inesistenti, scaduti o che le rispediscono
al mittente le nostre comunicazioni; che inviamo 1 o
10.000 e-mail dobbiamo dimostrare di sapere a chi stiamo
scrivendo e non di "sparando nel mucchio".
- Oggetto e corpo del messaggio - Non scriviamo
in maiuscoletto, con spazi tra le lettere (es. "c a s
a"), non lasciamo oggetto o messaggio vuoti ee
eliminiamo gli spazi bianchi superflui. Se
possibile personalizziamo il testo per ciascun
destinatario (inserendo nickname, nome, cognome, data,
ora, ecc.). Non partiamo nell'oggetto o nel testo del messaggio
con numeri o peggio cifre in denaro.
- Specifiche dell'oggetto - Nell'oggetto della e-mail è utile
non dilungarsi oltre le 4-5 parole per un totale di
35-40 battute al massimo.
- Specifiche del corpo del messaggio - Non iniziamo il
messaggio con la parte a sinistra dell'indirizzo del
destinatario (es. con "Egregio Mario .rossi" nello
scrivere a "mario.rossi@lamail.com"). Non specifichiamo che la
legge sulla privacy è stata rispettata, dovrebbe essere
naturale (il farlo è tipico della
posta indesiderata).
- Parole da evitare - Non scriviamo parole come
"viagra", "offerta imperdibile", "hai vinto", "test",
"free", "guaranteed", "hello", "prova", "lavoro" (ecc.).
Limitiamoci anche in termini di punteggiatura (evitiamo
di esagerare con i punti di domanda e quelli
esclamativi). Non inseriamo solo testo cliccabile ma
anche testo normale.
- Parole positive - Scriviamo parole come "list",
"news", "in review", "newsletter" (ecc.). Usiamo date e
ore in formato inglese. Nelle e-mail HTML al posto delle lettere accentate
usiamo i relativi codici (es. "è"),
in quelle testuali solamente apostrofi.
- Variazioni - Se possibile non mandiamo e-mail
uguali a troppe persone, tentiamo piuttosto di
personalizzarle quanto più ci è possibile (sia nell'oggetto che nel copro del
messaggio). Usiamo nomi, indirizzi, date,
personalizzazioni (ecc.).
- Formattazione - In una e-mail HTML conviene
evitare di formattare in modo esagerato il testo nonchè
di scrivere in rosso o blu (colori largamente
impiegati dagli SPAMMER). I CSS (se indispensabili)
vanno specificati inline e lo sfondo del testo deve
essere bianco. Il layout deve risultare liquido e tabellare
(niente posizionamenti assoluti). Le tag più consone
sono quelle del markup XHTML. Per andare a capo
usare le tag "<br>" e non i paragrafi
"<p>".
- Niente complicazioni - Evitiamo: tutte le tecnologie
poco diffuse, pesanti, le animazioni Flash, gli script Java, Javascript,
i form, le tag input e select. Evitiamo l'uso di pixel
di tracciamento per sapere se la e-mail è stata
aperta/recapitata o meno: si tratta di indici poco
sicuri e utilizzati in prevalenza dagli SPAMMER.
- Le immagini - Il peso di ciascuna e-mail
inviata non dovrebbe superare i 50Kb (immagini incluse).
Per le immagini grandi è utile che siano spezzettate e
che non siano allegate ma
online. Il messaggio deve essere leggibile anche senza
immagini. Niente immagini di sfondo, niente nomi di
file generici (es. "a.jpg") o contenenti spazi.
Specifichiamo l'attributo "alt" e "title" per
ogni immagine.
- Usi e abusi - Occorre prestare particolare
attenzione all'evitare che terzi, con o senza il nostro
consenso, (rappresentanti, SPAMMER, clienti, amici, ecc.) utilizzino i
nostri server/domini/account a scopo di SPAM. A tal
proposito può essere d'aiuto specificare sul proprio
sito un'area dedicata alle segnalazioni di abusi nonchè
effettuare controlli a campione.
- L'aspetto formale - Cerchiamo di scrivere
solo a chi ci ha dato consenso esplicito (tramite
accettazione di un contratto) e di specificare sempre le
modalità di deiscrizione; in questo modo evitiamo di
essere segnalati come SPAMMER e manteniamo i contatti
con le persone che davvero sono interessate a ciò che
proponiamo.
- L'aspetto umano - Cerchiamo di non essere mai
inopportuni, di offrire contenuti di valore (utili,
interessanti e/o divertenti), non dobbiamo imporci ma
farci scegliere (ecco alcuni consigli su come
scrivere una newsletter efficace).
- Modalità di invio - L'indirizzo e-mail
del mittente visualizzato deve corrispondere a quello di
effettivo invio, non deve comparire in nessuna blacklist e deve
essere univoco (evitiamo di creare un mittente casuale
per ogni e-mail). Se ci è possibile non scordiamo di
impostare il record SPF (per farci autenticare come mittenti validi).
- Il server di invio - La reputazione dei server è
molto importante. Mai inviare grossi quantitativi di e-mail da un
IP non statico, da un server
open relay (senza autenticazione), o ancora da un server
già inserito in blacklist; è altresì importante
mantenere i record DNS inversi validi per gli indirizzi
IP da cui inviamo (devono puntare al nostro dominio). L'HELO
deve infine corrispondere all'MX impostato nei DNS.
Seguire queste norme naturalmente non garantisce un
recapito certo (ogni client ha parametri e filtri
differenti) ma riduce di un buon 95% la probabilità di
essere ingiustamente intercettati. Va infine detto che
non tutti i parametri descritti sono determinanti, anzi,
queste indicazioni vanno prese come piccole gocce che da
sole non danno problemi ma che insieme possono riempire
e far traboccare il "bicchiere". A coronare un buono
studio su come non essere catalogati come SPAM non può
non mancare una seria e ampia fase di test su più
client (Gmail, Outlook, Yahoo, Hotmail, ecc.). |