Fist of the North Star: Ken's Rage

Ancora una volta Kenshiro torna a solcare schermi e console. "Fist of the North Star: Ken's Rage" è senza riserve il videogioco che ogni fan della saga ha sempre desiderato poichè, in primis, ripercorre minuto per minuto la prima serie e, in secondo luogo, perchè non ne stravolge il significato a cui tutti sono legati. La storia è pertanto quella dell'anime: in un mondo post-apocalittico un invincibile guerriero (Ken) si batte con le micidiali tecniche di Hokuto per difendere i più deboli e spodestare tiranni e oppressori; tra schizzi di sangue, onore e arti marziali prende ancora una volta il via la saga di "Ken il guerriero". L'apprezzamento iniziale va comunque moderato in relazione alle modalità non sempre ottime di impostazione e sviluppo del titolo.

Il gameplay è senza dubbio longevo ma piuttosto monotono, l'appagamento suscitato dall'eliminazione di orde di punk pian piano lascia spazio alla frustrazione dei difetti di un ennesimo gioco in stile "Dinasty Warriors". Il divertimento trova tuttavia ampi picchi di gradimento oltre che nel background anche negli straordinari e avvincenti scontri con i vari boss (fedelmente trasposti). Alle sequenze di gioco normale vanno ad affiancarsi alcune stile platform non del tutto riuscite. A compensare i piccoli difetti vi sono: una modalità sopravvivenza (da sbloccare) e una "sogno" (che permette di far scontrare in un "mondo alternativo" tutti i più potenti combattenti delle varie scuole nonchè di impersonarli alla guida delle proprie truppe).Il sistema di controllo non è del tutto ben gestito (es. non è possibile scegliere volontariamente il proprio bersaglio). In sostanza quello che per un patito della serie originale potrà passare "sotto l'uscio", è facile che annoi chi non ha amato il fumetto e/o il cartone animato.

La grafica ha (come la giocabilità) degli alti e dei bassi: i personaggi ottimamente animati e molto dettagliati ne rappresentano il pregio, gli scenari ripetitivi, poco dettagliati e monotoni il limite. L'insieme che ne risulta è tuttavia assolutamente godibile, il forte carisma trasmesso è comunque godibilissimo. Per quanto concerne l'audio (non doppiato in italiano) si può dire con tranquillità che le voci inglesi/giapponesi risultano ben strutturate e coinvolgenti; anche il comparto musicale ha un certo spessore, il problema forse è l'eccessivo sfruttamento che ne viene fatto in fasi di gioco poco significative.

Tra le note positive vanno infine menzionati: il sistema di evoluzione delle mosse speciali (attivabili dopo aver accumulato sufficiente energia), l'efficacia degli scontri più importanti, la longevità delle tre modalità di gioco, il numero dei personaggi utilizzabili (Raoh, Toki, Rei, Mamiya, Thouzer, Shin e Jagi) e la fedeltà alla traccia originale (sia in termini grafici che narrativi). In conclusione si può dire che per un fan, "Fist of the North Star: Ken's Rage", potrebbe praticamente essere una panacea, il videogioco atteso da una vita, per un giocatore comune un titolo divertente ma non imperdibile.