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Corsi d'acqua di ostacoloPuò capitare
per i più svariati motivi di dover attraversare dei corsi d'acqua (quali
fiumi, rapide, laghi, tratti di mare, paludi, fanghiglia, ecc.), in questa
trattazione avremo modo di analizzare alcune delle tecniche più efficaci di
guado/attraversamento senza trascurare l'aspetto relativo alla sicurezza.
Valutare il pericolo
Come sempre la prima cosa da applicare è il buonsenso,
mai aggravare la propria condizione esponendosi a rischi inutili, vediamo
come ragionare:
- Profondità - Se non è chiaro/visibile ad occhio nudo
cerchiamo un utensile (es. un bastone, un tubo, ecc.) per farci almeno
un'idea della profondità dell'acqua in cui stiamo per avventurarci.
- Visione - Cerchiamo di osservare il corso d'acqua da una zona sopraelevata
(un'altura, una roccia, un albero, ecc.) e scegliamo il punto di
"approdo" più conveniente: no alle aree instabili, con ostacoli che
impediscono l'uscita dall'acqua, vicini a cascate o con pericoli di
altro genere.
- Percorso - Stabiliamo un punto di partenza e un punto di arrivo dove il primo
indica il punto sicuro/solido più vicino alla destinazione e il secondo
l'area di arrivo a sua volta valutata attentamente come sicura/solida
(lanciamo eventualmente degli oggetti per farci almeno un'idea della
superficie che vogliamo raggiungere).
- Dove tentare - I passi più adatti sono in genere: quelli spezzettati in più canali
piccoli separati da terra ferma (più semplici da guadare), quelli dove
l'acqua è più bassa, dove si vede il fondale, dove c'è meno corrente,
dove ci sono rocce asciutte/solide con cui aiutarsi, dove dopo una
cascata (come spesso accade) l'acqua è più tranquilla.
- La corrente - La forza della corrente può essere non sempre
riconoscibile, per comprenderla possiamo basarci sulla forma delle rocce
(levigate uguale possibile corrente forte), sulla presenza di alghe poco
solide (corrente debole), sul quantitativo di schiuma o sul rumore stesso;
per avere un ulteriore punto di vista si può poi lanciare un ramoscello
ed osservarne gli sconvolgimenti.
- Evitare - Se non è più che necessario conviene non
immergersi in acque sconosciute. Dovendone comunque attraversare evitiamo:
di avvicinarci a piccoli/gradi mulinelli/vortici, in mare di
allontanarci troppo dalla costa, di immergerci in acque fortemente
inquinate, di immergerci oltre le suole delle scarpe in acque gelate (potrebbero
esserci fatali).
Tecniche di attraversamento
Dopo aver ragionato su partenza e destinazione passiamo
in rassegna alcune metodologie efficaci (da applicare di volta in volta a
seconda della situazione):
- A piedi - Se c'è corrente mai andare controcorrente ma
muoversi obliquamente seguendone in parte il "moto ondoso"; prestiamo
inoltre grande
attenzione alle rocce bagnate o ricoperte da vegetali viscidi, il
rischio di scivolare è altissimo; una buona idea è quella di aiutarsi
con un solido bastone.
- A nuoto - Per prima cosa calcoliamo il nostro fiato/abilità
di nuotatori in relazione al percorso (non rischiamo). Alleggeriamoci il
più possibile (vestiti, zaini, ecc.) riusciremo a muoverci molto meglio
(non togliamoci le scarpe). Assicuriamoci che l'immersione non ci
danneggi (in relazione a corrente, temperatura, pesci, tossicità, ecc.);
la profondità dell'acqua non è sempre un problema, dove l'acqua è alta
difatti (mare escluso) è più difficile che la corrente sia forte; se c'è
corrente cerchiamo di muoverci obliquamente senza contrastarla ma
facendoci "accompagnare"; manteniamoci in posizione orizzontale, stiamo a
galla con tutto il corpo e facciamo attenzione agli ostacoli lungo il
tragitto.
- Salto - Tentiamo di saltare il corso d'acqua: se ci sentiamo
davvero in forma per farlo, dopo esserci riscaldati, aver fatto un test
sulla terra ferma, aver accertato la solidità del punto di atterraggio,
aver calcolato una buona rincorsa e soprattutto per distanze inferiori
ai 2m.
- Corda - Se si dispone di una corda è possibile, dopo averla
legata a qualcosa di solido, creare un
cappio
e tentare di ancorarlo dalla parte opposta assicurandolo anche lì ad un
qualcosa di stabile (alberi, rocce, fabbricati, ecc.); ricordiamoci che,
prima di procedere, la resistenza di appoggi, corda e nodi va testata;
fatto questo ci si può legare la corda in vita e procedere pian piano
verso il nostro obiettivo (per chi ne ha la capacità/forza, si può anche
avanzare aggrappati con mani e gambe sulla corda senza bagnarsi).
- Zattera - Se il tempo e l'ambiente ce lo consente (o ci
obbliga) cerchiamo di costruire/approntare una
imbarcazione di
fortuna.
Se si è in più di uno conviene effettuare l'attraversamento insieme
(tenendosi o per mano o con una corda) disponendosi dal più debole in testa/a monte
fino ad arrivare man mano al più forte in coda/a valle. Chi arriva per primo nel
punto di approdo deve aiutare i compagni rimasti indietro (pur mantenendosi
in una situazione di totale sicurezza).
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