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Le ustioni: cosa sonoPer "ustione" si
intende la lesione della cute e/o di altri tessuti attraverso un'esposizione
a temperature molto elevate per un tempo sufficiente a determinare un danno
cellulare. In più e più situazioni può capitare di ustionarsi (tramite sole,
acqua bollente, fuoco, oggetti incandescenti, sostanze chimiche,
elettricità, ecc.), in questo articolo cercheremo di analizzare le varie
tipologie e gradi di ustioni al fine di elaborare soluzioni il più possibile
efficaci.
I gradi di ustione
Per determinare la gravità di un'ustione sono stati
studiati diversi "gradi", ciascuno dei quali implica particolari cause,
effetti e conseguenze, vediamoli:
- Ustione di primo grado - Lievi scottature dello strato più
esterno della pelle che provocano un semplice arrossamento (eritema, i
capillari più superficiali si dilatano). Gli effetti sono leggeri,
parliamo di dolore e bruciore anche intenso. Non rimangono cicatrici e
il tutto si risolve nell'arco di una settimana.
- Ustione di secondo grado - In questo caso si parla di
danneggiamento di più strati di pelle e si denota la formazione di bolle
(flittene) contenenti il plasma dei capillari cutanei colpiti. Anche qui
si parla di dolore e bruciore intenso ma di un periodo di guarigione di
circa due settimane. In questo caso possono rimanere cicatrici solo nel
se vi è un interessamento di tutti (o quasi) gli strati di pelle.
- Ustione di terzo grado - E' il caso delle ustioni che
raggiungono i tessuti sottocutanei causando un inizio di necrosi degli strati di
pelle sovrastanti. Un effetto tipico è la formazione di croste (escare)
e di macchie nere: la pelle si indurisce e assume colori che possono
variare dal marrone, al nero fino al "bianco marmo". Non vi è dolore perchè le terminazioni nervose si interrompono. Le cicatrici che
rimangono sono molto visibili.
- Ustione di quarto grado - Nel peggiore dei casi si oltrepassa
il terzo grado e si giunge ad una
necrosi totale degli strati di pelle e del tessuto sottocutaneo
(muscoli, tendini, ossa, ecc.). Non vi
è dolore perchè le terminazioni nervose si interrompono e le cicatrici
che rimangono sono molto visibili, quasi sempre occorre rivolgersi alla
chirurgia estetica.
Ulteriori considerazioni
Il fatto che vi siano differenti gradi di ustione non deve però indurci a
restringerne la valutazione in termini di gravità; esistono difatti altri
fattori da analizzare quali:
- Estensione - A seconda della superficie del corpo interessata
si parla nei casi più controllati di "ustioni localizzate" (meno del 20%
in un adulto e meno del 13-14% in un bambino) e in quelli più gravi di
ustioni "diffuse" (più del 20% in un adulto e più del 13-14% in un
bambino). In caso di ustioni diffuse tutto l'organismo ne risente
fortemente alterando i suoi equilibri.
- Infezioni - Altro punto fondamentale è che le aree colpite
sono notevolmente più deboli di quelle sane risultando così a forte
rischio di infezione da parte di agenti esterni normalmente sotto
controllo.
- Ustioni gravi - Sono considerate unanimemente gravi
tutte le lesioni prodotte da sostanze chimiche (caustici) e da corrente
elettrica (folgorazione); allo stesso modo sono molto pericolose quelle
su parti del corpo molto delicate (viso, addome, genitali, ecc.) e in
presenza di soggetti deboli per salute od età.
Ustioni: cosa fare e cosa non fare
La prima regola è: mai sottovalutare un'ustione, occorre
cercare di bloccare l'azione lesiva nel minor tempo possibile prima di
tentate ogni medicazione; interrotto l'aggravarsi del danno, ecco come
comportarsi, cosa fare e cosa non fare:
- Consultare un medico - La cosa più conveniente, se possibile,
è rivolgersi a personale di esperienza e/o a luoghi di soccorso
attrezzati. Occorre supporto specializzato soprattutto per ustioni di
secondo/terzo grado, al sopraggiungere di febbre alta, di infezioni,
ritardi nella guarigione, in caso di interesse di parti delicate del
corpo (viso, addome, genitali, ecc.), in presenza di bambini piccoli o
ancora di anziani.
- Impacchi d'acqua - Eccetto i casi di ustioni chimiche in cui
il contatto con l'acqua può aggravare la situazione l'ideale è applicare
impacchi di acqua fresca (a 15 gradi circa) per un tempo di un quarto
d'ora circa.
- Protezione - Ove possibile è utile coprire delicatamente la
zona ustionata con biancheria di cotone bagnata (se non sterile almeno
molto pulita). Sempre a scopo protettivo è buona norma distendere il
soggetto e coprirlo evitando così la dispersione di calore corporeo.
- Non perforare le bolle - In genere non conviene cercare di
bucare o far fuoriuscire il liquido delle bolle in assenza di personale
e attrezzature adatte, il rischio di infezione
è molto elevato; la bolla protegge l'area colpita e, salvo indicazioni
differenti da parte di un medico, deve seguire il suo corso
naturale.
- Gli abiti - Se e solo se non toccano la parte lesionata e/o
non sono adesi al corpo della vittima è sempre meglio rimuovere i
tessuti adiacenti all'ustione. E' utile (sempre senza danneggiare le
aree colpite) rimuovere anche anelli, catenine, bracciali e collane.
- Sostanze improprie - Non applicare nell'area interessata
dall'ustione creme, pomate, disinfettanti, olio, ghiaccio, dentifricio,
succhi vegetali, di frutti o altri rimedi casalinghi.
- Azioni dannose - Onde evitare di aggravare la situazione non
comprimere la zona lesionata (eccetto i casi di intense
fuoriuscite di sangue nel pressi delle arterie). Mai fare bere
alcolici al soggetto ustionato.
In conclusione ribadiamo una banalità: prevenire è sempre
meglio che curare, uno degli errori più classici è quello di voler saggiare
con mano il calore di un oggetto o di un liquido: evitiamolo, se si tratta
una temperatura elevata possiamo danneggiarci anche con un contatto
rapidissimo, usiamo piuttosto un mezzo che ci faccia da intermediario.
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