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Regole generali su come comportarsi
Nella maggior parte dei casi ci si perde per questioni di disorganizzazione
(l'idea di base dovrebbe difatti essere: prevenire piuttosto che curare). In
luoghi "ostili" e/o lontani dalla civiltà è quindi sempre meglio fare in
modo che:
- Tutti siano puntuali ai ritrovi (se ci si allontana dal
gruppo: avvisare sempre).
- Ciascun componente del gruppo abbia qualcuno da
sorvegliare.
- Senza esperienza non ci si trovi ad affrontare soli
zone impervie.
- Se si viaggia in luoghi sconosciuti è sempre buona
norma munirsi di bussola e
kit di
sopravvivenza.
- Il nostro occhio evidenzi dei riferimenti, magari
lasciando dei segni riconoscibili (bastoni piantati, ecc.).
Vediamo ora cosa fare e cosa non fare mai in caso di
smarrimento:
- Se si è in gruppo è sempre meglio rimanere uniti, mai
separarsi.
- Mai disperarsi, è controproducente: serve sempre una
mente lucida per potersi salvare (se possibile infondere fiducia nei
compagni scoraggiati).
- In zone fredde mantenersi sempre coperti e "caldi" (il
movimento genera calore).
- Se possibile indossare qualcosa di visibile e chiaro,
che attiri l'attenzione anche a distanza.
- Non mangiare/toccare niente di cui non si è più che
certi.
- Stare a debita distanza da pericoli quali: corsi
d'acqua (torrenti, laghi, ecc.), dirupi, terreni non stabili e animali.
Se c'è speranza che i soccorsi ci trovino
in tempi ragionevoli
Sopravvivere in questo caso equivale a rimanere caldi ed
asciutti mentre si aspettano i soccorsi:
- Per prima cosa, appena ci accorgiamo di esserci
dispersi, proviamo a chiamare e urlare con tutte le nostre forze (se ciò
non dovesse avere esito positivo entro 10-15 minuti, smettiamo
immediatamente e sediamoci per recuperare le energie).
- Stare in un posto fisso ed evitare di allontanarsi (i
soccorsi e gli ultimi che ci hanno visti saranno facilitati nel
ritrovarci).
- Trovare un posto sicuro e comodo per aspettare,
l'attesa non ci spaventa (niente luoghi nascosti, meglio anzi optare per
aree che garantiscano visuale, sicurezza e un riparo).
- In assenza di aree sicure approntare un riparo
temporaneo.
Se siamo certi che nessuno ci troverà
- Memorizzare dei punti di riferimento il più possibile
stabili (aiutandosi a memorizzare con la fantasia e/o lasciando segni).
- Prendere una direzione (preferibilmente quella da cui
siamo venuti e/o quella che ci sembra più corta) e seguirla senza cambiare
mai (se ci si trova ad esempio in un bosco, seguendo questo metodo prima o
poi se ne uscirà); in montagna ad esempio cercare di scendere a valle (in
aree non ripide, dalle quali sia possibile fare eventualmente
"retromarcia").
- Orientarsi con i
punti
cardinali.
- Proseguire su sentieri e/o luoghi in cui troviamo segni
di civiltà (oggetti, asfalto, luoghi abitati, ecc.).
- Mantenere un passo regolare: "lungo e ben disteso".
- Di tanto in tanto riposarsi approfittando ad esempio
della pausa per lasciare qualche segno che resista alle intemperie (una
freccia, una scritta, ecc.).
- Mantenere un conteggio del tempo e dello spazio
percorso (es. contando i passi e i movimenti del sole).
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