In generale non conviene aprire p. IVA se si guadagna (o si prevede di guadagnare) meno o come un dipendente (in termini di stipendio) e soprattutto se non si è "certi" di possedere un giro d'affari garantito (si vedano le spese da sostenere). Inoltre è importante che la propria attività sia abituale, costante, ben impostata e non marginale/saltuaria.

La partita IVA è poi obbligatoria per mestieri i cui i professionisti sono iscritti agli albi, per tutte le categorie rimanenti si tratta invece di una scelta libera e autonoma: mettersi in proprio o rimanere dipendenti. Ad ogni modo il cosiddetto "rischio d'impresa" c'è sempre e non va trascurato: ci sono quasi sempre (piccoli o grandi) investimenti da effettuare, tasse fisse da pagare e più adempimenti da gestire. Ecco quindi una lista di punti in cui è conveniente o d'obbligo aprire p. IVA:

• Mestieri iscritti gli albi - Per praticare tutti i mestieri iscritti agli albi (commercialisti, avvocati, notai, ecc.) è d'obbligo avere partita IVA.
   
• Richiesta di terzi - E' il datore di lavoro che non vuole avere dipendenti ma collaborare esternamente con liberi professionisti; attenzione a valutare cosa conviene di più (garanzie contrattuali, impiego fisso, ecc.).
   
• Guadagni cospicui - Quando gli introiti (calcolati con un dato grado di certezza) superano una certa soglia (parliamo di almeno 2000 euro al mese).
   
• Superamento soglie - Quando si oltrepassano i 30 giorni all'anno di lavoro e/o si supera il guadagno annuo previsto dalla legge per le collaborazioni occasionali (attorno ai 5000 euro).
   
• Avere più clienti - Per chi vuole aprire un'attività legata a più clienti la partita IVA permette di trattare con più persone contemporaneamente e di scaricare tutte le spese collegate all'esercizio.

Per avere ulteriori informazioni utili e aggiornate sono a disposizione: lo sportello "Nuova Impresa" presso le camere di commercio locali (su appuntamento), il sito dell'Agenzia delle Entrate: agenziaentrate.it, il sito della Camera di Commercio: camcom.it e il sito dell'Inps inps.it.