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Un soggetto che scaglia un pugno
I pugni sono la base di quasi tutte le arti marziali,
in scene di lotta è più che importante saperne riprendere bene le
dinamiche; anche in una storia sentimentale può comunque capitare di doverne
inscenare uno e senza ricorrere ai giusti artifici si rischia di
produrre situazioni innaturali, e/o banali. A
tal proposito andiamo ad svelare alcuni piccoli trucchi...
Tutorial sul disegno manga
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FIGURA 1
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Immagini di esempio
1) Per prima cosa occorre
sottolineare un punto importante: se stiamo lavorando bene, fin
dal nostro primo schizzo di
scheletro tecnico possiamo avere una chiara visione di
quello che sarà il
pathos
del disegno ultimato;
2) in figura 1 troviamo un tipico
e palese esempio di pugno errato e non comunicativo (la
sensazione è quella di una persona che si sta semplicemente
appoggiando al volto dell'avversario);
3) da qui analizziamo pertanto
cosa c'è di limitato nella strutturazione della scena:
-
il personaggio che attacca è troppo rigido, la forza
sprigionabile da una simile posa è certamente poca;
- l'unico arto che davvero descrive il movimento d'attacco è
il braccio che sferra il gancio, il resto del corpo è inerte;
- chi riceve il colpo è a sua volta immobile e più che vittima
di un pugno pare sia appoggiato al bancone di un pub;
- chi subisce l'impatto ha un'unica parte del corpo in azione:
la testa, le braccia sembrano invece "mimare stupore";
- nella scena non è presente alcuna tensione, grinta, la
medesima posa potrebbe descrivere una "carezza forzata";
- un altro errore, sta nel voler proporre il movimento del
pugno con il solo impatto invece che con una sequenza mentale;
4) individuati gli errori della
figura 1 passiamo in rassegna i punti chiave di un buon
risultato (fig.2-3):
- entrambi i corpi si muovono integralmente per descrivere il
movimento azione-reazione innescato dall'offensiva;
- vi è un lieve impiego della prospettiva che dà l'idea di un
movimento a tre dimensioni (es. pugno ingrandito);
- il momento descritto è quello successivo all'impatto: con
un'unica immagine facciamo capire cosa è successo prima e cosa
dopo;
- anche se non sono visibili muscoli e/o elementi come
sopracciglia, bocca, occhi (ecc.) c'è grinta e sofferenza;
- la scena è descritta da curve, tensioni, pose e distanze
corrette nonchè credibili;
- gli "sguardi" dopo l'impatto sono sempre puntati nella
giusta direzione (quella del moto in corso);
- la gamba più vicina all'impatto prima si stacca da terra e
poi si piega, l'altra (quella dietro) si piega fin da subito;
- non scordiamo che ciò che conta di più in un pugno è il
movimento delle spalle e lo slancio sulle gambe;
5) concludiamo infine con alcune
notazioni utili su cui riflettere per raggiungere il migliore
dei risultati:
- per comunicare il moto in corso è
possibile usare delle
linee
cinetiche e segnalare così il percorso del pugno nell'aria;
- per indicare con precisione l'area di spazio in cui il pugno
ha colpito il volto dell'avversario usiamo un effetto simile ad
un "flash";
- per ottenere il massimo realismo di un movimento è di vitale
importanza l'osservazione della vita reale;
- non temiamo di deformare leggermente il volto di chi è
vittima del pugno, darà maggiore forza alla scena;
- in un fumetto è d'obbligo inserire delle onomatopee
graficamente coerenti per descrivere l'audio dell'azione;
- dettagli come sangue, saliva, occhi spalancati, labbra in
fuori (ecc.) sono delle ottime rifiniture;
- dobbiamo riuscire a far capire dove, realisticamente,
finisce il peso del personaggio, avremo risultati incredibili;
- in alcuni casi può essere interessante impostare uno sfondo
con bagliori di luce (fulmini, linee cinetiche, sfocature,
ecc.).
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